Dare un antibiotico al cane: doxiciclina, amoxicillina e altri antibiotici a uso veterinario
Partiamo da una premessa, parliamo di antibiotici ad ampio spettro, che vanno bene quando non si sa che pesci pigliare: quando magari avete il cane che continua a tossire, è venerdì sera e il vostro veterinario non si trova! Ma in generale, siccome si sta parlando di farmaci di un certo peso e non privi di effetti collaterali, dare un antibiotico al cane dovrebbe sempre essere fatto sotto controllo medico. Come per le persone, anche per i cani e i gatti si rischia di somministrare antibiotici a caso per nulla. A volte si impiegano contro i virus, sbagliando, perché gli antibiotici servono contro i batteri.
Fatta questa premessa, è possibile somministrare antibiotici ad uso umano a cani e gatti?
La risposta è sì. Spesso sono i veterinari stessi a prescrivere un antibiotico ad uso umano o a dirci di chiederlo in farmacia che magari ce lo danno senza ricetta. E per forza, per esperienza personale, ho visto lo stesso antibiotico (sciroppo) per uso umano e per uso veterinario, stessa bottiglietta, stessa quantità di principio, stesso maledetto gusto alla ciliegia (pur essendo scritto in etichetta che era appetibile per i cani). Versione umana, costo euro 6, versione veterinaria costo euro 17.
Conclusa questa piccola polemica, andiamo a vedere due dati sui dosaggi di un paio di antibiotici molto popolari: amoxicillina (tipo Agumentin) e doxiciclina (tipo Bassado).
Vanno bene anche in quei casi in cui risulterebbe molto difficile poter prelevare un campione dall’animale per effettuare una coltura (unico modo per essere sicuri al 100% di che antibiotico usare), ad esempio una colonia felina.
Andiamo a vedere un attimo i dosaggi dei due principi attivi, ma ricordate sempre una cosa, un leggero sovradosaggio è sempre preferibile ad un leggero sottodosaggio quando si parla di antibiotici. Questo perché un sovradosaggio potrebbe mettere un po’ sotto stress il fisico ma raggiungere l’obiettivo, mentre un sottodosaggio sicuramente è più delicato col fisico, ma potrebbe non raggiungere lo scopo e allo stesso tempo far sviluppare farmaco-resistenza all’animale (ad esempio, in linea di massima, ogni volta che si usa lo stesso antibiotico sullo stesso soggetto, questo tende a fare meno effetto).
Vi raccomandiamo inoltre, se potete permettervelo, di utilizzare antibiotici veterinari nel caso di cuccioli di cane o di gatto, in quanto diventa molto difficile dosare correttamente il medicinale quando le quantità sono molto molto piccole.
Diciamo che in generale, anche se sbagliaste, dare un antibiotico al cane non ne metterà a repentaglio la vita. Comunque é sempre meglio stare attenti.
Doxiciclina
4-5 mg per chilogrammo, per via orale (dose uguale per cane e per gatto), ogni 12 ore, per 7-14 giorni è una dose indicativa generica per un’infezione generica non grave. Ma ricordate che la durata del trattamento può variare di molto a seconda della malattia. Ad esempio, per la malattia di Lyme possono servire 28 giorni di trattamento. Quindi il rimedio “fai da te” va bene fino ad un certo punto.
Le compresse di Bassado sono da 100 mg ciascuna, quindi diciamo che un cane da 10Kg può ricevere una compressa al giorno, divisa in due somministrazioni.
Amoxicillina
Sempre combinata all’acido clavulonico, ha i seguenti dosaggi:
10-20 mg per chilogrammo (sia per cane che per gatto) ogni 12 ore, per almeno 5 giorni. Anche qui però dosaggi e durata variano a seconda della malattia, quindi andare al più presto dal veterinario, o almeno consultarlo telefonicamente!
Le compresse di Agumentin (il formato più popolare) contengono 875mg di amoxicillina e 125 mg di acido clavulonico. Quindi per un cane di 10 kg servono 100-200mg ogni 12 ore, che vuol dire da 1/8 a 1/4 di compressa ogni 12 ore. Sono compresse molto voluminose, non dovreste avere problemi a dividerle in ottavi.
Potete voi stessi, se doveste dare un antibiotico al cane, chiedere al veterinario se fosse possibile somministrargli la versione umana. Avreste un notevole risparmio per somministrare esattamente lo stesso principio attivo.
E, cosa che vale sempre, anche per gli esseri umani, anche se vedeste il soggetto migliorare dopo un giorno o due di cura, continuatela fino in fondo per evitare di fargli sviluppare antibiotico-resistenza e magari vedergli tornare i sintomi peggio di prima!